The Yarn Mission formed in 2014 in response to the violence and police brutality in Ferguson Photograph: The Guardian |
Il lavoro
a maglia è un sano passatempo, ma lavorare a maglia ha una
carica metaforica, sociale ed etica che spesso travalica i confini
della moda e del costume e arriva a parlare alle coscienze delle
persone.
Così, anche a Ferguson, la citta
degli Stati Uniti d'America da cui riesplodono tutte le
contraddizioni della società occidentale, un gruppo di donne, grazie
ai lavori
a maglia, comunica col mondo e solleva il proprio stendardo
contro la lotta ad ogni forma di razzismo e di sessismo.
Al lato di un caffe su St Louis Street,
un gruppo di donne nere discute di maglia, di dritti e di rovesci,
di filati e qualità della vita, di diritti negati, di razzismo e
di prevaricazione. Sono le fondatrici di The Yarn Mission, il
collettivo nato ad ottobre del 2014 con l'intenzione di opporsi alla
brutalità della polizia di Ferguson, Missouri.
The Yarn Mission cerca, attraverso
il lavoro a maglia in strada ed alla curiosità che esso suscita, di
promuovere ogni azione pacifica per sradicare il razzismo, il
sessismo e tutti gli altri sistemi di oppressione che la società
mette in atto.
From right: Taylor Payne, CheyOnna Sewell and two members of The Yarn Collective. Photograph: Sarah Kenzidor for the Guardian |
Il gruppo è stato fondato da una
appassionata di lavori a maglia e di criminologia, Chey Onna Sewel e
cerca di stimolare confronti e di offrire conforto agli attivisti
assediati. "Come donna nera sei invisibile, ma quando lavori
a maglia in strada le persone tendono a fermarsi e ad avere una
conversazione con te. Quando qualcuno mi chiede cosa sto facendo
rispondo senza esitazione, -dice Taylor Payne, una attivista-, sto
lavorando a maglia per la liberazione dei neri.
In questo modo, grazie ai lavori a
maglia, le persone bianche di Ferguson sono costrette a vedere il
movimento e gli attivisti in modo diverso, "le persone non
si impegnerebbero mai con le attività che stiamo svolgendo, senza il
lavoro a maglia nessuno si avvicinerebbe mai a chiederci cosa stiamo
facendo. Questo è un modo di parlare di razzismo in modo semplice
con le persone che come noi vivono a Ferguson".
Grazie ai lavori a maglia riusciamo
a parlare apertamente di razzismo, cosa che altrimenti sarebbe
impossibile. Tutti possono unirsi al gruppo, anche se lo zoccolo duro
è composto da donne nere che si riuniscono a lavorare a maglia ogni
domenica nei parchi e nei caffè.
Secondo i fondatori del gruppo
lavorare a maglia in pubblico favorisce la socializzazione e la
discussione. Lavorare a maglia nel parco o nel caffè della cittàà
ha u preciso significato: "quando in America vedi immagini
di donne che lavorano a maglia in TV quelle donne sono sempre
bianche. Se vai in un negozio di filati ci trovi solo donne bianche,
è il concetto stesso che per avere il tempo libero da dedicare ai
lavori a maglia è solo dei bianchi".
Oltre alla rivendicazione sociale, il
gruppo si sta occupando anche di insegnare ai ragazzi delle locali
scuole il lavoro a maglia. L'artigianato manuale sempre di più
sta diventando una possibile fonte di reddito per moltissime persone
e noi vogliamo facilitare questo aspetto che potrebbe aiutare
moltissime persone.
fonte: theguardian.com/us-news/2015/aug/06/ferguson-radical-knitters-talk-justice-race-issues
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